E appena il tempo di scaldarmi le mani Come ti chiami e dove andrai Assorta mi chiedi E' una locanda calda questa Sul fondo die miei occhiali Tutto è celeste ed ocra In mezzo al cerchio di questo andirivieni Eppure è una sera amica Che si beve come un martini Con l'indulgenza di chi gioca La vita in un momento E muore al desiderio muto D'un languido pianto. Il rimatore ignaro osserva il suo giardino E lo scolpisce dolce e lo accarezza piano. E nulla importa se nessuno lo vede Se il mondo ignora i suoi curiosi gesti di fede. Ragazza mia io sono un algido Orfeo Una colonna di Solunto , il sonno lento di Morfeo Io sono un'angelo che abbraccia la sua notte Come un cieco il suo bastone Un ubriaco la sua botte Ragazza mia la tenerezza alberga sotto i ponti Di una qualunque Londra Di una Torino ai piedi die suoi monti Ma io non ho piu' croci nè memoria al tuo cospetto Non ho piu' colpi da battere Sulle ferite del mio petto