[Verse 1] Marco che guarda la schiuma sopra una cresta E vive dentro ad un’isola Ha un’isola nella testa E non arriva mai niente dal continente Perché anche se non si sente il mare è sempre in tempesta E non c’è niente che si muova e che Marco non sappia E non c’è niente che qui suoni e già Marco lo sa E non c’è giorno che non passi e che Marco non abbia voglia di cucire suoni e luoghi dentro all’anima Marco era piccolo ricciolo, un bimbo vispo Quando guardava il mondo ed il mondo restava zitto Ma un bimbo cerca altre strade e contrade sin già dal principio Ha già i pioppi ed i caprifogli che dorano aria e pulviscolo Ha una reggia bruna che asciuga sulla battigia Il sapore di confettura di prugna sopra alle dita Ha i giorni nuovi, i venti caldi, i girasoli I cento cieli e le spiagge con gli orli argento cuciti dalle onde brevi E’ come se fosse arrivato solcando i mari Poi prima si prese l’isola e dopo bruciò le navi E ora che l’alba è alta e impatta sulla spiaggia Marco segue parole che danzano sulle labbra e pensa: [Hook] Quando e come, quando e dove, quanto e come E quale suono han le parole che non volano fino a qua? Quali sono, quante sono, quando sono e qui che suono han le parole che non giungono fino a...? Quali orme, quali forme, quale fonte, qual è il volto del rumore che non giunge mai fino a qua? Quale suono, dolce e forte, sempre o a volte, quale sorte hanno le note che non volano fino a... ? Ma sono uguale davvero?- Marco chiedeva a sé stesso -....uhmmm- Lui che non sente ogni soffio, ogni tuono, ogni strofa, ogni suono, ogni nota , ogni “la la la" -...e qui parole che van, van, van, salgono lentamente al cielo Provo a afferrarle ma loro si librano in volo e mi lasciano solo qua....bye bye bye...- [Verse 2] La madre lo sa che è dura, lo sa che non serve piangere Il padre che non accetta la vita del suo ragazzo -Basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo!- Lei che accarezza Marco mentre piange sulle gambe E gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia Si sa che la bestia nera tra i figli qua è l’ignoranza Qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno Ma tutto ritorna zero se si tuffano sott’acqua Là è un altro mondo, un altro modo, un altro suolo, un altro approccio, un mondo nuovo Dove tutto tace e va è un altro scopo, un altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco -...ci arrivate voi fino a qua?- Marco tra i moti ondosi si tuffa da scogli alti Marco che fa immersioni, Marco che ha già vent’anni Adesso sta sotto tanto e quando va sotto tanto Sotto Marco è felice, là sotto lui è come gli altri ..e non c’è niente che si muova e non lasci una scia E non c’è niente che si muova e non apra una via E non c’è giorno che non passi e che Marco non sia In cerca di una nota a pancia vuota, mangia malinconia Se Marco pensa a sé stesso è drastico e non si accetta Finché un giorno incontra gli occhi di perla di Benedetta Questa ha uno sguardo dolce che scalda la brezza fresca Anche lei vive in un’isola ed ha un’isola nella testa La luna in cielo li guarda contar le stelle fra le onde che si frantumano in piogge di mille gemme -Vorresti sentire tutto ma noi in fondo sentiamo tutto Certo non con le orecchie ma con gli occhi e la pelle Perché ogni cosa che vive qua muove e oscilla ed è vita sia percepita dal corpo e dalla pupilla La stessa musica, musica: noi casse armoniche pervase nel fondo dalla sua vibra E perché poi proprio noi ora caro è un enigma E tutto ciò che non puoi, te lo ha tolto lo stigma...- E fu come il risveglio da un sonno profondo Riflesso del mondo di un sordo profondo [Hook]