Camminavo per strada e in silenzio sentivo alle spalle la gente che piano diceva come tu mi tradisci e come io son in casa sola. Poi qualcuno, con tono da inutile santo, era molto spiacente per me, e proprio tanto. Che talento sublime per fare del male c’è nella gente! Mio Dio, che voglia di girarmi e di gridare: “Fate voi, voi che cosa sapete delle mie cadute, dei disastri miei”. Stupidi! Stupidi! Non ne sapete niente, niente voi. Dov’è lui, cosa è lui, voi non ci arriverete proprio mai. Amore mio, amore mio, vieni a dire qualcosa, vieni a fare qualcosa, a trovare qualcosa, a ritrovare qualcosa che era in noi. Stupidi! Che stupidi! Quel che penso e che sento, che ho bruciato e che sento, che ho rubato e che ho speso, queste cose la gente non le sa mai. Il telefono suona da mille distanze, strane amiche ed ancora più strane alleanze. Tutte vogliono dire e non dire il problema che c’è qui presente. Ogni sguardo che incontro nel bar sotto casa è un incrocio di pena e di tacita intesa, e qualcuno poi scuote la testa per dire: “Capitolo chiuso”. Mio Dio, che voglia di girarmi e di gridare: “Fate voi, voi che cosa sapete delle mie cadute, dei disastri miei”. Stupidi! Stupidi! Non ne sapete niente, niente voi. Dov’è lui, cosa è lui, voi non ci arriverete proprio mai. Amore mio, amore mio, vieni a fare qualcosa, a salvare qualcosa, vieni a dire qualcosa, possiamo dire ogni cosa se tu lo vuoi. Stupidi! Che stupidi! Lui mi ha solo amato, io si l’ho capito e l’ho anche lasciato. Ecco quello che invece non dirò mai. Io si l’ho capito e l’ho anche lasciato. Ecco quello che invece non dirò mai!