Mi sperdo mi sperdo Di fronte al fiume di parole Della biblioteca di Babele Dove l’esagono regolare È l’elemento essenziale Unico e indivisibile Di Borges Omero del nostro tempo Mi sperdo mi sperdo Dove Heisenberg comincia a enunciare Il suo principio di indeterminazione Principio universale Che pone un limite alla ragione E all’euforia sperimentale Mi sperdo di fronte all’amore Che non mi fa ragionare Di fronte al mare Che ignora l’invenzione Della sua barca a motore Del sommergibile nucleare Di fronte al mare Senza emozione Che continua a rullare Mi sperdo mi sperdo Di fronte al filo sottile Delle lezioni americane Di Calvino che sul finire Consegna al terzo millennio Le sue categorie Per la eleganza poetica E la sua sopravvivenza Mi sperdo mi sperdo Di fronte al sogno irreale Di Lorca che senza esitare Accosta il ponte alla rosa Nella lingua spagnola della sua Granada Del sogno e della luna piena Delle sue cinque della sera Mi sperdo di fronte all’amore Che non mi fa ragionare Di fronte al mare Che non conosce il nome Di tutti i suoi naufraghi Delle sue navi corsare Di fronte al mare Senza emozione Che continua a rullare