Marciapiedi si sciolgono picchia il sole d’argento smonto pezzi da ricostruire da qui al Dar Nour un pasto fra le mani l’aria secca e satura di colori da paisley mafia. non distinguo il mio uomo dalla sua ombra che fuma quattro foglie di menta calate in un thè e del kif fuochi d’ambra e incenso che bruciano il sangue sempre più denso al Cafè Hafa. Chi è là! che si aggira fra le trame di una sindrome bianca al passo di un cane a Petit Socco? A piedi nudi tra la folla e nella merda fino al collo un vecchio senza le pupille dice “adesso vendi cara la tua pelle” all’uomo di Tangeri... all’uomo di Tangeri... all’uomo di Tangeri... E non volevo ammetterlo neanche sotto tortura chi mi insegue e mi vuole finire è qui davanti a me specchio rotto memore di una sciagura ma non è sfortuna il silenzio è oro e paga la mia lingua è un cobra adesso lo so: sono spacciato. A piedi nudi tra la folla e nella merda fino al collo un povero diavolo barcolla e dice “adesso vendi cara la tua pelle” all’uomo di Tangeri... all’uomo di Tangeri... all’uomo di Tangeri...