Sbarcato a fine viaggio, un uomo si fermò, come ad ogni ritorno, a bere da Simone. Il suo sacco posò davanti alla padrona, che dal banco di zinco, entrare lo guardò. Ti ho raccontato mai Di quello che si sa, fra gente sempre qui, sui cigli delle porte, Attendere chi viene e dire addio a chi va, se ne parla così nelle serate morte Simone fa quello che fa E ama la gente di mare, che ha sempre bisogno d’amare la prima che trova in città. Dal mare vieni E in mare vai, se torni o no, affari tuoi. Simone ha imparato a bottega La legge del “chi se ne frega”. Un altro uomo arrivò, da dove Dio lo sa, per chiedere a Simone: “andiamocene via, lontano quanto vuoi, il mondo è casa mia. Potrò coprirti d’oro Se non ti basterà. Ritorneremo qui appena si potrà, la legge sai com’è, questione di pazienza. Col tuo uomo, Simone, da me me la vedrò, uno in meno, uno in più, fa poca differenza”. Simone fa quello che fa E ama la gente di mare, che ha sempre bisogno d’amare la prima che trova in città. Dal mare vieni E in mare vai, se torni o no, affari tuoi. Simone ha imparato a bottega La legge del “chi se ne frega”. Simone, come andò, non l’ha saputo mai. D’un tratto si sentì Fischiare la sirena. Il caos si scatenò E al centro della scena La morte spaventò Ragazze e marinai. Del fatto si parlò A bordo ed in città, dalla rissa nel bar alle parole crude: “avanti, o io o te, a uno toccherà e le mani dei due non furono più nude”. Simone fa quello che fa E ama la gente di mare, che ha sempre bisogno d’amare la prima che trova in città. Dal mare vieni E in mare vai, se torni o no, affari tuoi. E non fa nemmeno una piega La legge del “chi se ne frega”.