Avevo dodic'anni quando incontrai l'amore una fanciulla come non se ne trovan più col volto di betulla e due pupille blu Bernarda era il suo nome, aveva ventun anni io feci il dongiovanni ma lei mi disdegnò e bella e conturbante mi disse solamente: "Per certe cose tu non hai l'età va', ragazzino, torna da mammà" Fu allora che la mia intelligenza decise di ricorrere alla scienza "Ibernerò Bernarda per conservarla in fresco lei resta tale e quale e intanto io invece cresco e quando avrò vent'anni la disibernerò e poi vorrò vedere se mi dirà di no l'amore più ritarda più è simile a un falò perciò questa Bernarda ibernerò" Trovai una buona scusa per attirarla in casa un tema di latino che non sapevo far e lei di buon mattino mi venne ad aiutar le diedi un colpo in testa, la presi per un braccio la misi sotto ghiaccio nel frigo di papà sembrava addormentata, la bella surgelata E richiudendo il frigo io la guardai poi le sorrisi e la salutai trascorsero diec'anni e grazie al cielo alfine giunse il giorno del disgelo Disibernai Bernarda col getto d'acqua fresca come merluzza e sarda che sta alla genepesca però contratta e ghiaccia in quella sua beltà non v'era più la traccia di sensibilità e invece di abbracciarmi Bernarda senza amor mi fece un occhio nero e se ne andò Perciò gli adolescenti ben sappiano aspettar il pane senza denti è duro a masticar bisogna andarci piano, confermasi perciò che l'ibernar Bernarda non si può (oh no) che l'ibernar Bernarda non si può (oh no) che l'ibernar Bernarda non si può (oh no)