Dormono entrambi, Non vedran la mano Che li percuote. Non pentirti, o core; Viver non ponno. Qui supplizio, E in Roma obbrobrio avrian, Peggior supplizio assai; Schiavi d'una matrigna. Ah! No! Giammai! Muoiano, sì. Non posso avvicinarmi. Un gel mi prende E in fronte mi si solleva il crin. I figli uccido! Teneri figli. Essi, pur dianzi delizia mia, Essi nel cui sorriso Il perdono del ciel mirar credei Ed io li svenerò? Di che son rei? Di Pollione son figli Ecco il delitto. Essi per me son morti! Muoian per lui. E non sia pena che la sua somigli. Feriam. Ah! No! Son miei figli!