Tutto è cominciato Da quando ci han detto che a lui Ci avrebbero portato via l’orto Se avesse sbagliato a fare il disegnino Sul pezzetto di carta. Allora ha detto: “bene, da domani si volta pagina, mi portano via l’orto, da domani si volta pagina”. Allora lui, via, è andato via, via via E ha lasciato lì l’orto. Cos’è la vita senza i danè? La margherita senza i dane? Si volta pagina, senza i danè siamo sempre al limite. Fermate i vigili, senza i danè, cercate il bettega, senza i danè, nuoto sul lastrico, senza i danè, siamo ancora al limite. E allora lui Che era là Ha detto: “staran meglio quelli lì Che son rimasti là Col mio orto”. Lui no, lui, lui aveva un’altra vita da vivere, perché la vita dev’essere vissuta, lui, con l’orto che se ci portano via l’orto che vita è? Cambia la musica. Chi vende i mobili, senza i danè, chi mangia in macchina, senza i danè, occio che è rancido, senza i danè, sono troppo al limite. Sul mare luccica, senza i danè, a Cesenatico, senza i danè, guarda che sandali, senza i danè, Sto calcando il limite. Piange il telefono, senza i danè, suona l’armonica, senza i danè, canta ma è timido, senza i danè e la donna è prensile. Cos’è la vita senza i danè? Tutta la vita, senza i danè? Ma allora è vita senza i danè? Siamo sempre al limite.