La luce della luna ci trovò sopra il tetto E Pietro non parlava, e niente che rompeva La noia dell'attesa Solo il suono della pioggia che cadeva E lui, con la mano alla bottiglia Faceva I suoi discorsi da pazzo E un gallo si mise a suonare la sveglia Per quanto la notte fosse ancora ubriaca E Giuda fosse ancora un ragazzo E credo che fu in quel preciso momento Che venne da molto lontano un ricordo Qualcosa di simile a un pianto di madri E due angeli vestiti di bianco scescero con aria stupita E il vuoto nel cuore E aprimmo al pianto le finestre del dolore Seduti nella stanza con la bocca socchiusa Aggrappati alle nostre sigarette Aspettavamo l'alba senza troppo interesse Soltanto per avere una scusa E Anna, perduta sul divano Sembrava un bambino sconfitto E la sua amica giovane le dava la mano Ma Anna era troppo occupata a contare ricordi sul soffitto E credo che fu in quel preciso momento Che venne da molto lontano un ricordo Qualcosa di simile a un pianto di madri E due angeli vestiti di bianco scescero Con aria stupita e il vuoto nel cuore E aprimmo al pianto le finestre del dolore In fondo alla pianura una linea più buia L'esercito degli uomini diversi Con gli occhi e la bocca pieni di sonno Aspettava in una buca di due metri E noi, dall'altra parte del concetto Con l'anima in fondo alle gavette Cacciavamo I pensieri come mosche mortali E il nostro cervello era bianco L'attacco era fissato per le sette E credo che fu in quel preciso momento Che venne da molto lontano un ricordo Qualcosa di simile a un pianto di madri E due angeli vestiti di bianco scescero Con aria stupita e il vuoto nel cuore E aprimmo al pianto le finestre del dolore