Io che non sono l'imperatore Io che non scendo a patti con te Io che fui espulso da tutte le scuole Pretendo il meglio di quello che c'è La posta in gioco non vale la pena Ho fatto i conti e non tornano mai Ho fatto pure la prova del nove E intanto nuoto in un mare di guai I conti in banca li ho fatti saltare Tutti in soffitta a pregare per tre Chi ha visto il piano regolatore Ha detto: bravo!, ma ride di me Sperequazioni e intrallazzi privati Io sono il primo col pollice in giù Ma chi mi dice che è tutta una scena E poi son quello che imbroglia di più. Chi mi assicura che ha un dato momento Scendo dal treno e ti dico di no Muovo gli scacchi a seconda del vento Non in funzione di quello che so I capotasti li ho tutti provati Il tempo toglie più quello che da Sono a tre quarti e ho l'acqua alla gola Quell'altro quarto chi sa che sarà Quell'altro quarto mi spacca la mente Un razzo bianco: son meglio di noi Fanno paura ai preti e alla gente Scappa al segnale, scappa, più forte che puoi Son sicuro che c'era qualcuno Ho fatto carte false per te Ho già tentato anche un colpo di mano Però qui il motto è: ognuno per sè A cosa serve un amico pompiere Di punto in bianco mi parli col tu Hai visto giusto era un vecchio marpione Salamelecchi, ma niente di più Meglio lavarsi con l'acqua salata Se non ti basta l'affetto che hai Se i presupposti da cui sei partito Sono crollati per quello che fai Se fossi certo del libero arbitrio Se fosse inverno e lei stesse già qui Se gli altri in coro facessero scudo Eviterei di parlare così. Se mi arrabatto a parlare latino Non è questione di ingenuità Non sono certo che porti fortuna Non sono certo ma tanto che fa Tanto il concetto non cambia colori Tanto il postino direbbe di no E se bastasse soltanto una vita Sarei a cavallo per quello che ho