(F.Berlincioni - G.Belleno) Di questa vita potrei raccontare niente oppure quasi tutto come tasselli di un mosaico antico sono i giorni miei ogni momento io l'ho assaporato come fosse un frutto è stato amaro il primo mio peccato com'era dolce l'ultimo sorriso tutti gli sbagli che non ho deciso e che non rifarei di questa vita salverei l'attesa delle mie emozioni le confidenze ed il clamore assurdo di tante novità anche la rabbia che cicatrizzava delusioni la trasparenza di un amico tutte le notti che mi ha dedicato e la paura che mi ha spinto a credere nell'aldilà ma quanto cammina e fin dove arriva ricordi sconnessi che sono già persi istanti di paglia bruciati dal fuoco discorsi lontani che scottano poco parole mai dette i sogni caduti sentire la terra se stai a piedi nudi gli appigli scavati su tante pareti le porte forzate di quanti segreti un sentimento che non si traduce è l'amore, se tu vuoi puoi chiamarlo amore di questa vita non vorrei cambiare niente neanche le mie brutte canzoni son state il sale delle mie incertezze e sono ancora qui spicchi di vento da lanciare in alto come gli aquiloni i compromessi per tentare il salto le frecce aguzze delle mie opinioni sono il coraggio che mi aiuta adesso a vivere così ma quanto cammina e fin dove arriva ricordi sconnessi che sono già persi istanti di paglia bruciati dal fuoco discorsi lontani che scottano poco parole mai dette i sogni caduti sentire la terra se stai a piedi nudi gli appigli scavati su tante pareti le porte forzate di quanti segreti un sentimento che non si traduce è l'amore, se tu vuoi puoi chiamarlo amore