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[Intro] “Il ritmo di lavoro nelle officine è diventato così intenso che esaurisce un uomo nel corso di non molti anni. Ma è accaduto come per le api dell'amaro verso col quale Virgilio accusava i profittatori dell'opera sua, ricordate: voi fate il miele, o api, ma sono altri che lo godono.” [Strofa 1] Iniziare non vuol dire che dovrai finire Non mi dire che tu sai predire l'avvenire L'universo è già nero: non si può annerire Stupidi, quando ci iniziamo ad avvilire Eppure quanta merda devi odorare, un mare Quante piccole bugie devi aderire al fine Di adorare nuovi soli appassiti di luce Manichini per chi cuce vestiti da ballerine Fate ridere, belle rime, ma quand'è che inizi a scrivere? Anche quando incidi E' difficile decidere di uccidere Con le parole anche se fai omicidi Difficile che un suono come questo possa vivere Se non lo vedi come una cosa sola e lo dividi Ridi, forza, ridi Ma c'è chi quando guarda il cielo vede pioggia di meteoriti Cerca nella tua testa quella follia Senza ipocrisia nel richiamo della foresta Densa questa tendenza questa mania Di supremazia, qui nessuno ne vive senza Morti, siamo rinati nel tempo di una sigaretta Siamo tornati, c'era la messa Essere belli come il sole non serve Se non brilli più di luce riflessa, perché [Ritornello] Dopo essere stati in luoghi ormai devastati Dove non senti i piedi, dove non batte neanche il sole Dove devi generare il sole che se no non vedi Essere nati, essere programmati, essere schiavi Rasserenati dall'amare il sole Tu non devi venerare il sole, ma la luce che vedi Luce, tu curi i mali di chi lo vuole Conduci nei tuoi viali finché si muore Ti arrampichi all'orizzonte, fai scavalcare il sole Oltre questi pianeti Tanto per quanta forza è nella tua voce è lenta La luce ha fretta ed è più veloce Chiedi alla luce di spingere il sole oltre queste pareti [Strofa 2] Basta un interruttore che vedi un sole, ma Chiuso dentro le stanze della città Tanto per quanta fretta hanno le persone qua Basterà pure un sole fatto a metà Troppa la depressione, attento prima che ti butti Meglio che smetti, per carità Forse ultimamente è drogato anche l'amore, davanti a tutti si fa Case, chiusi in case, eppure aumenta l'insicurezza e si ruba l'identità Sai, ogni fase gira seguendo un'onda che tornerà Perché il mondo è rotondità Dai, come vivi senza colpevolezza se hai consapevolezza della realtà? Myke, dammi una base che io ci scrivo un'altezza, li colpiremo in profondità Scappo nel bene, nuoto tra le balene Tappo il naso, in verità che nota ha la libertà? Tanto viene come viene questa vita si sa Poi con l'età supererà la superficialità Meglio non vivere una super felicità Se ti controllano come un computer con facilità I nostri veri padri chi ce li ridà? Meglio nulla che ereditare aridità Urla, non è musica per due scolare Nella fase del problema cardiovascolare Questa musica ci fa sgolare La metrica è la verità E la tua non merita rapidità Se le idee non necessitano avidità Ed un sole non è certo avido di luminosità Sembriamo frutto di attentati dall'aldilà Quasi tutti modificati nel DNA [Ritornello] Dopo essere stati in luoghi ormai devastati Dove non senti i piedi, dove non batte neanche il sole Dove devi generare il sole che se no non vedi Essere nati, essere programmati, essere schiavi Rasserenati dall'amare il sole Tu non devi venerare il sole, ma la luce che vedi Luce, tu curi i mali di chi lo vuole Conduci nei tuoi viali finché si muore Ti arrampichi all'orizzonte, fai scavalcare il sole Oltre questi pianeti Tanto per quanta forza è nella tua voce è lenta La luce ha fretta ed è più veloce Chiedi alla luce di spingere il sole oltre queste pareti [Strofa 3] Iniziare non vuol dire che dovrai finire Non mi dire che tu sai predire l'avvenire Solo sangue scende, il cielo nero vinile Mentre una biro collegata sputa la bile E sognare non vuol dire che stai lì a dormire Essere per strada non è stare in un cortile In fondo noi siamo bravi a farci capire Tu continua a guardare l'artista e non quanto è abile A usare puntine, pu-pu-puntare alle rime Che è come uccidere però non essere mai condannabile Fino alla fine, per questo fino alla fine La musica sarà il gonfiabile noi il gas infiammabile Fuoco oltre le linee, cosa divide un confine? Cosa deprime le nostre vite? Un gioco, con due dischi potrà sembrarti Poco, ma ti porterà in un altro luogo Dite quello che dite, viviamo come in una giungla Di deficienti sempre più folta Da quando la lista dei tuoi sogni è diventata più lunga Qui la lista della spesa è più corta Ride la gente ride, non ascolta Cercano una penombra che nasconda Si alzano i gradi, la testa è sgombra Ma è pronta per una protesta perché [Ritornello] Dopo essere stati in luoghi ormai devastati Dove non senti i piedi, dove non batte neanche il sole Dove devi generare il sole che se no non vedi Essere nati, essere programmati, essere schiavi Rasserenati dall'amare il sole Tu non devi venerare il sole, ma la luce che vedi Luce, tu curi i mali di chi lo vuole Conduci nei tuoi viali finché si muore Ti arrampichi all'orizzonte, fai scavalcare il sole Oltre questi pianeti Tanto per quanta forza è nella tua voce è lenta La luce ha fretta ed è più veloce Chiedi alla luce di spingere il sole oltre queste pareti [Bridge] Ghiaccio sui tetti di questo villaggio Adagio si scioglie non ne resterà uno stralcio Squarcio tra nuvole e poi sbuca un raggio Assumo coraggio per stare quaggiù Ghiaccio sui tetti di questo villaggio Adagio si scioglie non ne resterà uno stralcio Squarcio tra nuvole e poi sbuca un raggio Assumo coraggio per stare quaggiù... (Per stare quaggiù...) Tanto per quanta forza è nella tua voce (Per stare quaggiù) Conta la luce ha fretta ed è più veloce (Per stare quaggiù) Luce che curi i mali di chi lo vuole (Per stare quaggiù) Porti nei tuoi viali finché si muore (Per stare quaggiù) Tanto per quanta forza è nella tua voce (Per stare quaggiù) Conta la luce ha fretta ed è più veloce (Per stare quaggiù) Giù... giù... giù... per stare quaggiù... (scratch)...per stare quaggiù