E fermati un momento I piatti non li fare Parliamo sempre meno E meno è litigare Vai lì su quel divano Che ha vinto il tuo pudore Tu mi dicevi sempre “l’amore a letto muore” Restare come stiamo È proprio da coglioni Snobbarsi non fa bene Sentiamo le ragioni Di questa tua presenza Vestita indifferenza Per dirla in due parole: non te ne frega più Io resto ad ascoltarti Come ai tempi dell’amore, dei momenti sì. Tu dammi le tue mani È ora di chiarire E forse può cambiare o no Stavolta non mi pieghi Stavolta non mi freghi Te la racconto io La mia verità: lontani cento miglia vivendo sotto un tetto scambiando un po’ di sesso per bene e per affetto La sera sempre a casa Pigiama e ciabatta Chi me l’avrebbe detto, che vita scialba e piatta! Non reggi più la scena e ti vorrei fischiare ma intanto mi fai pena, lo so non ci vuoi stare e fai del tuo gallismo un fiore rosso all’occhiello con la cresta in su fingendo d’ignorare che anch’io potrei cambiare ma cambiare per cambiare, no Io sono un uomo stanco Provato dai problema E poi ‘sto femminismo Ha rotto un po’ gli schemi Ed ecco che gli parli Così come gli parli Lasciando la mia mente Bucata dai tuoi tarli Non puoi più farti scudo Nascosto dietro un dito Da mo’ che ti ho capito Non me la sento più Di ascoltarti ancora Di perdonarti ancora E di ricominciare Andare al mio re E non venirmi a dire Che mi ami da morire Non ci casco più Però non ti scordare che anch’io potrei cambiare ma cambiare per cambiare, no