Il polline come un esercito di paracadutisti microscopici scende lentamente sopra il prato, facendo a pezzi gli antistaminici. E poi... colpo di stato! Trasporta gli starnuti dove prima erano baci su primavere allergiche, il tempo che si scioglie, mi lascio affascinare da chi prima lo raccoglie, soltanto per poi perderlo, soltanto per trovare qualcuno per cercare, perdere quel tempo, perdersi cercando insieme, insieme... E non c'è rimedio al mio disordine d'aprile, mi scuoto e mi rovescio per lavare via l'idea che troppe cose siano nate con la data di scadenza. No, non c'è rimedio al mio disordine speciale, non posso stare senza come non ne ho mai abbastanza di tornare a domandarti se vuoi perdere del tempo qui con me. Non c'è, non c'è, non c'è... E se le mie scuse ormai non sanno più come forzare serrature di sguardi e mani chiuse, mi manca il tuo sorriso, rimango qui disteso ad invidiare gli alberi, che crescono senza far rumore, verso il cielo, con pazienza, senza fretta e senza mai vantarsi della loro altezza. Potessi temperarmi adesso il cuore, sanguinerei di certo, ma non avrai più dubbi che tutto questo rosso sia per te. E non c'è rimedio al mio disordine d'aprile, mi scuoto e mi rovescio per lavare via l'idea che troppe cose siano nate con la data di scadenza. No, non c'è rimedio al mio disordine speciale, non posso stare senza come non ne ho mai abbastanza di tornare a domandarti se vuoi perdere del tempo qui con me. Non c'è, non c'è, non c'è. Non posso stare senza come non ne ho mai abbastanza di tornare a domandarti se vuoi perdere del tempo qui con me, con me, con me, con me. Con me, con me, con me. In questi giorni col fiato corto, in queste ore piccolissime In questi giorni col fiato corto, in queste ore piccolissime In questi giorni col fiato corto, in queste ore piccolissime In questi giorni col fiato corto, in queste ore piccolissime